Il primo mattone nel muro dei Pink Floyd fu posato durante le ultime date del loro tour nordamericano del 1977. Da "The Dark Side of the Moon" in poi, il gruppo aveva suonato in spazi sempre più grandi raggiungendo il culmine a Montreal, con uno spettacolo nello stadio Olimpico da 78000 posti. Roger Waters era scontento. Odiava il carattere impersonale di quegli spazi giganteschi, ma anche quella parte di pubblico che non era interessata a cosa suonavano i Pink Floyd, o che voleva ascoltarne solo i successi. A Montreal, Waters andò su tutte le furie e sputò addosso a un fan particolarmente rumoroso. Si pentì dell'accaduto, ma giurò di non suonare mai più negli stadi. Ciò che voleva, disse, era costruire un muro tra i Pink Floyd e il loro pubblico: "Avevo pianificato tutto in modo molto preciso - The Wall sarebbe stato un album, uno spettacolo dal vivo e un film".
The Wall divenne tutti e tre. Ma l'album venne per primo e fu un lavoro di gruppo che coinvolse Roger Waters, il resto dei Pink Floyd e il loro co-produttore, Bob Ezrin. Con il tempo, il concetto fu rielaborato finchè divenne la storia di una rockstar caduta in disgrazia, di nome Pink, e dei muri metaforici creati dagli avvenimenti della sua vita. Molti aspetti della storia di Pink, tra cui la morte del padre nella seconda guerra mondiale, i diffcili anni della scuola e il rapporto conflittuale con la madre, erano ispirati all'esperienza dello stesso Waters. Altri avvenimenti, tra cui il ritiro e il crescente isolamento di Pink, dovevavno molto alla storia di Syd Barrett.
(Roger Waters insieme agli attori David Bingham -Pink bambino- e Christine Hargreaves -Madre di Pink- sul set del film "The Wall" - 1982)
La prima "side" di The Wall termina con il brano "Mother", sesto "mattone" del muro pinkfloydiano, dedicato alla figura materna. Una madre morbosa, protettiva in modo soffocante, così come la maggior parte delle madri. Figura scabrosa, tormentosa, dalla nefasta influenza e dalla morbosa presenza. "Non è la descrizione di mia madre, anche se una o due cose le si addicono molto...". La prosa di Waters, qui, mette in scena un ipotetico dialogo a distanza madre-figlio, che comincia con angosciose domande di Pink:
Mother do you think they'll drop the bomb?
Mother do you think they'll like the song?
Mother do you think they'll try to break my balls?
Ooooh aah, Mother should I build a wall?
Mother should I run for president?
Mother should I trust the government?
Mamma, dovrei fidarmi del governo?
Le risposte materne a questo Pink insicuro e tormentato sono tutte all'insegna di una morbosa "rassicurazione" cioè tutte all'insegna di un rimedio anche peggiore del male:
Hush now baby don't you cry
Mama's gonna make all of your
Nightmares come true
Mama's gonna put all of her fears into you
Mama's gonna keep you right here
Under her wing
She won't let you fly but she might let you sing
Mama will keep baby cosy and warm
Silenzio adesso piccolo non piangere / La mamma farà avverare tutti i tuoi / Incubi / La mamma ti trametterà tutte le sue paure / La mamma ti terrà qui / Sotto la sua ala / Non ti lascerà volare ma potrebbe lasciarti cantare / La mamma terrà il suo bambino al caldo e al sicuro
Fin troppo facile questo bersaglio, dato che l'eterna questione edipica è da sempre uno dei pericoli più gravi e incombenti nell'estistenza di ciascuno. E Waters ha gioco facile nel ribadirlo a chiare lettere ("Naturalmente mamma aiuterà a costruire il muro...") spingendosi fino al grottesco:
Mother do think she's good enough for me?
Mother do think she's dangerous to me?
Mother will she tear your little boy apart? [...]
Mama's gonna check out all your girl friends for you
Mama won't let anyone dirty get through
Mama's gonna wait up till you come in
Mama will always find out where
You've been
Mamma's gonna keep baby healthy and clean
Mamma, pensi che lei vada bene per me? / Mamma, pensi che sia pericolosa per me? / Mamma, pensi che farà del male al tuo bambino? [...]
Mamma sceglierà tutte le ragazze per te / Mamma non permetterà che qualcuno ti "sporchi" / Mamma aspetterà sveglia che tu torni a casa / Mamma scoprirà sempre dove / Sei stato / Mamma ti terrà sano e pulito
Uno dei "mattoni" più massicci e ingombranti nel muro dell'alienazione, cioè il rapporto con la figura materna, è risolto da Waters in forma di sarcasmo manieroso, in questa specie di dialogo a distanza così poco fantasioso da risultare autentico.
(Mother - Compositore ed Autore: Waters George Roger)
Testi tratti dai libri: Pink Floyd - Their Mortal Remains (Copyright Victoria and Albert Museum London 2017) / Pink Floyd - The Wall (Copyright Edizioni Blues Brothers 1990, 2010)