Concepito in quel famoso laboratorio per la guerra batteriologica - allocato al confine tra Polonia ed Ucraina e lautamente finanziato dalla sanguinaria NATO -, creatura orrida figlia dell'errore nata da un erroneo mescolo di materiale seminale, ecco a voi l'aborto di natura per eccellenza, figlio di antiche nobiltà -"Enzino" Cannavale, dalla Napoli d'avanspettacolo ed Ernesto Cardenal, indimenticato cantore della Rivoluzione Sandinista. Novello "Frankenstein" di zombo sbando d'infra territori di confine, non più distingue tra direzione destra e direzione sinistra. Incoerente remissivo nonché arrendevole materialista, finalmente abbiamo il famoso "sotto e sopra". Che predilige il vagabondaggio notturno. Si cerchi di non dormire sonni tranquilli.
Sono passati 40 anni: è tempo che sappiate di chi siete figli -Combat Rock secondo "Enzino" Cardenal-
Andò sul mercato il quattordici di maggio del millenovecentoottantadue, "Combat Rock". Quel venerdì Giovanni Paolo II, profeticamente, era a Fatima. Luogo di parole finali. Nella memoria, però, quel vinile d'aura da Lago di Tiberiade si incunea nell'autunno di quell'anno. Fu Carlo Massarini, lo stiloso artefice magico di quel laboratorio dell'immagine in musica che si chiamò "Mr.Fantasy"-bolo alimentare di buona consistenza, dicendo di "Traffic"-, che lo imbandi' a deliziosa pietanza. C'era questo "videoclip", anglismo di strana evocazione di fantasmi d'eroismo "R'n'R", che il giovanotto d'eloquio elegantissimo (invidiato perché lo si immaginava circondato di strafighe) ammanniva a ciclo regolare, come deliziosa merenda pomeridiana. E c'erano menti plastiche che si stavano turbando e, si potrebbe azzardare a volgarità-dato l'autismo delle scelte-, masturbando di cammini su strani percorsi di fantasmia politica. Con residui di esperienze che il cosiddetto "riflusso" degli Anni Ottanta-vero e proprio rigurgito da neonato, olezzante d'acido di pensiero-ricopriva rapidamente di polvere cocainica da sballo a tutti i costi. Un "diritto alla felicità" che molti sapienti sinistri decrittano in oscure progettualità di terzo o quarto capitalismo di "malo-Occidente". Ma che, nella realtà, è la sola, vera rivoluzione occidentale che si possa non-scrivere nei manuali di storia. Interclassista. Dall'alto e dal basso. Ossia lavorando di bocca e di dotto anale. Che sta marcata a fuoco sulle carni di ognuno. Molti la piangono, come orfanelli, quella felicità. Eppure ne godono ogni minutosecondo. Hanno da agitarsi, li si faccia fare. Soffermarsi su costoro significherebbe trascurare l'oro d'autistica ricerca mineraria "gozpirlian-rinkonghiana"(viene da Enrico Bertolino- Con Eterna Devozione)che caratterizzava oscuri pomeriggi d'evocazione di spiriti rivoluzionari. Delle più disparate, sanguigne provenienze. Caio e Tiberio Gracco. John Dos Passos e John Steinbeck. "Furore" di John Ford e le "Dust Bowl Ballads" di Woody Guthrie. Bob Dylan e Phil Ochs. Gli Industrial Workers of The World e i "Dieci giorni che sconvolsero il mondo" di John Reed. E questa TV-benedetta in maledizione. Che portò anche il Profeta Finale per questi giorni finali nella casa mariupolica (letteralmente, si vive nei calcinacci)di chi scrive. Lucio Colletti. La sua voce di scettico verdevetro, vagamente acuta, è il richiamo della foresta del dolce declivio all'Eden chiamato "Società Aperta". Un taglio bisturale alla carne del marxismo scientificamente e panicamente compreso condotto da chirurgo di lucida inesorabilita' che sappia d'agire su un tumore cresciuto a figliolanza nelle proprie carni. Magari ascoltando in filodiffusione questa hit dell'autunno del 1982. Da un manuale tascabile del perfetto guerrigliero che si tinge dei colori del crepuscolo. "The Clash" era finito. Letteralmente. La pietra tombale fu lo sciopero dei minatori inglesi. Questa danza che si dipana dinanzi agli occhi è macabra di sabba finale. Ciò che viene dopo non sono che note forse indegne di stare anche al piede della pagina. Sì. Sono cose che possono benissimo essere consumate in tre-quattro ore da un tacco dodici di escort annoiata. Costretta a far da bambola di gomma in discoteca. Con un bavoso cinquantenne di sinistra in cerca della felicità. In fondo, tutti gli esperimenti chiamati "nuova sinistra" che vogliano uscire dal sepolcro d'ultima sacerta', dalle miniere d'Inghilterra-dal "1984" di carne viva putrefatta- meritano di finire nel cesso con quel fazzoletto pieno di qualche schizzo di sperma. Lo sta gettando via una escort, seccata e inorridita da quel peso morto che stasera la sta tediando con i suoi sforzi cariatidei nutriti di sinistre frustrazioni. Quella donna è l'unico angelo per cui valga la pena che risuonino le note della "danza macabra 1982". Il vero fottuto è il sinistro cinquantenne. "Rock The Casbah"/Quelle donne nerovestite. Esauste. Crollate in un sonno che non ristora, con quelle fotografie tra le mani.
"Combat Rock"-"The People's Hall", rosso di sangue antico, sta negli zaini della Trentaseiesima Brigata della Fanteria di Marina e negli zaini del "Battaglione Azov". Sta con i topi di fogna nei sotterranei di "Azovstal". Art Spiegelman ha stigmato questo animale orribbileferente di santità sabbatica. Fatevene una ragione--Charles de Foucauld. La sabbia del deserto non conosce luogo. E il cuore batte per la medesima piccola fraternità--Poscritto a nota dall'idiozia celeste di "panunziana cerca". Fu Cornelius Cardew, uno dei migliori fichi dal bigoncio delle classi di conservatorio crismate d'eccezionalita' da Goffredo Petrassi, a marcare di infamia reazionaria "The Clash". Sublime intransigenza, lontanissima in sideralita' dal cretinismo di marcia radice, di un comunista inglese. Come non avvertire in tal accademico rosso dispregio un richiamo a quella sapiente definizione dell'opera di Sergio Panunzio come lavorio di "revisione reazionaria del marxismo"? Francesco Germinario venne riconosciuto come dispensatore di verità dal lucido teorico della "Conservazione Rivoluzionaria"-Silvano Panunzio. Colui che s'ostinava a fatica di contadino molfettese in quel campo pietroso. Gli è che la "reazione" parla di ribaltamento di situazioni. Proprio come sta avvenendo in Ucraina. E allora, questo manipolo di guerriglia che fu "The Clash" potrebbe essere fantasma materializzato di occulta istruzione militare di "reazione". Di attraversamento di confini, come quelli presidiati da silenziosi ignavi italici "di sinistra". Buoni, ormai, solo per vacue autocelebrazioni. Trionfi del narcisismo egotistico. Niente più di questo. Fino alla fine dei loro megalomaniacali giorni.
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