Era il 2001. Il Britpop era già morto da un bel po', l'ondata iniziale di euforia era stata sostituita da un grande "comedown" e dall'ascesa di una serie di band "New Acoustic".
Mentre circolavano voci secondo cui negli Stati Uniti qualche band di New York City avrebbe potuto cambiare la scena musicale del momento, da questa parte del mondo toccava di nuovo a Damon Albarn mescolare le carte in tavola.
Per quanto possa essere difficile crederlo ora, Damon stava cercando di recuperare il ritardo, rispetto ai suoi compagni di band, nelle produzioni musicali da solista fuori dai Blur. Il chitarrista Graham Coxon era già sulla buona strada verso il terzo album solista, dopo un paio di avventure sonore, estremamente lo-fi, ben accolte dalla critica e dal pubblico. Persino Alex James, con il nome d'arte "Fat Les", aveva conquistato un secondo posto in classifica con il singolo "Vindaloo".
E Damon? A parte lo strano lavoro di colonna sonora per il film "Ravenous'', non aveva portato a termine altri progetti musicali vicino allo status dei Blur.
Per dir la verità, Damon Albarn Insieme al fumettista Jamie Hewlett, aveva già pensato ai Gorillaz, considerandoli una provocazione satirica all'industria musicale moderna e alla sua capacità di "fabbricare" continuamente gruppi pop.
Lasciando da parte quest'aspetto, la nuova band era l'occasione di esplorare i mondi del dub, dell'hip-hop e della musica latina, in un modo che i Blur forse non avrebbero potuto fare. In seguito Damon ha ammesso che "On Your Own", dall'album omonimo dei Blur, era per lui la prima vera traccia dei Gorillaz.
I Gorillaz sono stati davvero una rivelazione e non solo tra gli accoliti di Damon Albarn.
Scavando tra le influenze musicali della band, le sonorità del debutto hanno portato alla mente artisti del calibro dei Clash e non è stata una sorpresa vedere Mick Jones e Paul Simonon presentarsi sul palco come parte della band dal vivo. Rispetto a ciò che poteva fare in precedenza, con i Gorillaz Damon sembrava muoversi senza legami allargando i confini, pronto a esplorare nuove sonorità ideali per creare un moderno disco "pop". Con una band composta da personaggi dei cartoni animati, non c'erano limiti né ego con cui scontrarsi in uno studio di registrazione. Era, per molti versi, una band perfetta nel momento perfetto.
A quel punto Damon Albarn si è trovato nella strana posizione di essere in due band concorrenti allo stesso tempo e in contrasto con Coxon, che alla fine lasciò i Blur durante le registrazioni di Think Tank.
Con il passare del tempo, quella che era stata una maschera, dietro la quale nascondersi, venne meno svelando il vero volto di Damon Albarn. Persino i personaggi dei cartoni animati passarono in secondo piano, con grande sgomento di Hewlett, in mezzo ad un cast di grandi artisti in continua rotazione.
L'interrogativo che oggi possiamo porci è se col tempo i Gorillaz abbiano eclissato i Blur.
Lasciamo la discussione ad un'altra volta e festeggiamo i 20 anni dei Gorillaz.